I PIANI DI ZONA PER LA COSTRUZIONE DI ALLOGGI A CARATTERE ECONOMICO O POPOLARE

COSA SONO?

Sono strumenti urbanistici attuativi introdotti dalla Legge 167 del 1962 (“Disposizioni per favorire l’acquisizione di aree … per l’edilizia economica e popolare “), con lo scopo fondamentale di fornire all’Ente pubblico strumenti concreti per programmare interventi nel settore della casa, e per favorire lo sviluppo di edilizia economica e popolare convenzionata.

Nel 1971 la legge 865 ha introdotto norme omogenee e unitarie di intervento pubblico nel settore, concernenti forme di attuazione, gestione e vincolo che ne caratterizzano la realizzazione.

QUALI I CONTENUTI?

QUALI GLI ELEMENTI CARATTERIZZANTI L’ASSEGNAZIONE DELLE AREE?

Fino al 1972, la realizzazione di comparti PEEP è stata caratterizzata dai seguenti elementi, così definiti dall’art. 35 L.865/71.

COME SI SONO EVOLUTI?

Nel corso degli anni, l’art. 35 L. 865/71 è stato oggetto di numerose modifiche che hanno determinato diverse modalità di attuazione, a seconda delle epoche di riferimento.

LA LEGGE 448 DEL 23/12/1998

Le mutazioni storiche dei PEEP avvenute dal 1960 ad oggi hanno di fatto determinato due distinte modalità di attuazione dei Piani di Zona, a seconda del periodo temporale di realizzazione. La prima caratterizzata da un regime vincolistico e schemi attuativi più rigidi, l’altra con caratteristiche meno rigorose e vincoli meno impattanti.

A parificare questa coesistenza di PEEP a doppia modalità è intervenuto l’art. 31 della legge n. 448/98, con il quale è stata concessa ai Comuni la possibilità di cedere in piena e libera proprietà le aree già concesse in diritto di superficie, e rimuovere i vincoli condizionanti il libero godimento (ex art. 35 della legge 865/71), ricadenti sia sulle aree in diritto di superficie che in proprietà.

Come già accaduto per la L. 865/71, anche le disposizioni della L. 448/98 hanno seguito traiettorie di non immediata interpretazione, che hanno dato origine a svariate e alterne modalità applicative.

QUALI LE POSSIBILI MODIFICHE PREVISTE DALL’ART. 31 DELLA L. 448/98

Le modalità di determinazione del corrispettivo per la trasformazione del diritto di superficie in proprietà e per la rimozione dei vincoli sono state oggetto di accesi dibattiti, e conseguenti variazioni dei contenuti di legge.

L’argomento più controverso ha interessato la legittimità e la sussistenza dei vincoli, distinguendo tra chi ne ravvisava l’applicazione al solo diritto di superficie e chi ne estendeva l’applicazione anche alla proprietà.

A partire dal 2011, le modifiche apportate ai commi dell’art. 31 della L. 448/98, le quali hanno introdotto cambiamenti significativi in capo alle modalità di calcolo dei corrispettivi, ai soggetti referenti e ai termini di pagamento, unitamente alle pronunzie della Cassazione (la più significativa è da ritenersi la n. 18135/2015 Cassazione a SS.UU.), hanno delineato una linea applicativa più definita e chiara.

Tuttavia, l’attuale introduzione di ulteriori e radicali modifiche all’art. 31, ad opera dell’art. 22-bis di cui alla Legge 108/2021, ha rigettato scompiglio tra i Comuni, portando molti di loro a sospendere le attività di trasformazione e rimozione dei vincoli.

Si è dovuta attendere l’approvazione della L. 51/2022, la quale ha eliminato le criticità sollevate dal citato art. 22-bis L. 108/2021, riportando equilibrio all’interno delle disposizioni normative contenute nell’originaria L. 448/98.

COSA PREVEDE OGGI L’ART. 31 DELLA L. 448/98?

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